(foto Alessandro Squassoni)
Valentina Rovetta è Allenatrice Ufficiale della Nazionale di Ginnastica Ritmica, nel Team Tecnico diretto da Emanuela Maccarani, vero e proprio “Guru” della Ritmica in Italia, e nome di grande prestigio a livello internazionale. Quest’anno, per la prima volta (c’è stato un Europeo nel 2008) si sono disputati i Campionati del Mondo in Italia, e precisamente a Pesaro.
Ovviamente c’era tanta attesa e il pubblico di casa è accorso in massa per ammirare, sostenere e tifare le “Farfalle”, come vengono denominate nostre ginnaste di questa specialità così tecnica, così difficile, ma così incredibilmente spettacolare.
Si perché la Ginnastica Ritmica fonde insieme doti atletiche, sincronismo assoluto, e determinazione di ferro. Le atlete vivono 11 mesi all’anno in ritiro. Provano e riprovano gli esercizi, ma quando si sale in pedana ci si gioca tutto in una botta sola, con giudici che curano ogni dettaglio, ogni particolare. Una ricerca della perfezione globale, che è il fascino eterno di questa nobile disciplina.
Valentina Rovetta è stata un’atleta di altissimo livello, fino ai picchi dell’esperienza olimpica, traguardo nel cuore di ogni atleta.
Poi ha iniziato una luminosa carriera da Allenatore che l’ha portata altrettanto in alto, e quello di una settimana fa a Pesaro è certamente un risultato di quelli da incorniciare.
In esclusiva l’abbiamo contattata per sentire, a caldo, le impressioni del dopo-Mondiale:
(foto Alessandro Squassoni)
Tante emozioni sicuramente. Ma quali sono state le più intense? e in quali momenti?
“Il picco dell’emozione è a metà esercizio. Ti sembra che non finisca mai. Finchè segui le ginnaste, anche pochi istanti prima della gara, è una cosa. Ma quando salgono in pedana.. sono da sole e lì comincia a battere forte il cuore. Poi, quando abbiamo visto il punteggio finale dei cinque cerchi, abbiamo capito che ce l’avevamo fatta. E lì l’emozione è indescrivibile. Ti coinvolge completamente. Ma prima del risultato ufficiale sono i volti delle ragazze quando hanno finito l’esercizio. Quando vedi la soddisfazione nei loro occhi, capisci che la squadra è andata bene. Dal di dentro, capisci bene come sei andata. E l’espressione è spontanea. In uno sguardo comprendi tutto. E lì puoi iniziare a sognare. Perché lo sai che può arrivare la medaglia. E quando arriva…sei al settimo cielo. Tutto il lavoro fatto per mesi, anche anni, prende colore, prende forma, lo senti nell’aria fuori e dentro di te. Certe emozioni le senti, ma ad un certo punto le “respiri”… .
Cosa rappresenta per te questa vittoria in questo momento della tua carriera?
“E’ una vittoria che è stata tanto, ma tanto, voluta. Voluta nel profondo, perché sapevamo di avere ginnaste fortissime e l’essere in Italia ci ha motivate. Siamo dispiaciute per non aver preso la medaglia nel Concorso Generale per 0,025 pur avendo fornito un’ottima prestazione sulla pedana. Poi, con l’esercizio dei 5 cerchi, abbiamo dato il 110% perché volevamo scrivere una pagina della storia di questo mondiale e ce l’abbiamo fatta. Se devo usare un aggettivo che possa esprimere il significato di questa vittoria, direi…”nostra”. Nostra perché siamo italiane e l’abbiamo conquistata davanti al nostro pubblico.”
Un pubblico numeroso. 6000 spettatori. Che impatto è stato a livello di pressione?
“Beh, direi notevole. Racconto un particolare. Nei giorni immediatamente precedenti la gara ci siamo allenate anche su questo. Abbiamo chiesto al nostro staff, alla gente presente nel palazzetto e ad una squadra di Basket che si allenava lì di fare più frastuono possibile, di fare un gran “casino” insomma, per simulare quello che avremmo dovuto affrontare in gara. Non sembra ma il tifo può caricarti, ma anche distrarti. E noi volevamo dare tutto e fare il massimo, anche sotto quella pressione. Evidentemente l’esperimento ha funzionato… “.
(foto Carlo di Giusto)
I cinque cerchi, uno degli esercizi più importanti… :
“Si. L’abbiamo provato tanto e ci abbiamo messo l’anima. Quando l’abbiamo messo in pista per la prima volta in Francia, la Giuria si era addirittura messa a piangere… . Poi a Pesaro siamo riusciti a confermare la prestazione e…a mettere quel pizzico di “magìa” in più…che ci ha fatto vincere il Mondiale nella Specialità. E lì, ovviamente, anche noi abbiamo pianto…di gioia.”
Valentina Rovetta ha certamente un carattere molto empatico. Il legame umano, al di là delle sue indubbie doti tecniche, è il valore aggiunto della sua personalità. Non fa mai mancare la solarità del suo sorriso, ma quando le ragazze salgono in pedana è come “ipnotizzata” e diventa un tutt’uno con il suo sport. Glielo leggi in faccia e, se la guardi, lo stato “ipnotico” ti contagia. Ma non è certo un’ipnosi fredda… . Al contrario, sembra tutto statico, ma in realtà, dagli occhi traspare un vulcano di emozione, dedizione, passione.
Questo è Valentina Rovetta e chi la conosce lo sa… .
(foto Alessandro Squassoni)
Sorge allora spontanea una domanda.
Lo sport, oltre al resto, è comunicazione?
“Assolutamente si. E’ una comunicazione con sé stessi e con gli altri. Può essere verbale o non verbale, ma la comunicazione è una delle essenze dello sport. E, su questo punto, credo sia giusta una nota di merito ai genitori delle atlete. I sacrifici che fanno. La collaborazione che offrono. La comunicazione che si crea con loro è speciale. Sono le loro figlie, ma sono anche le “nostre” figlie. Ci si allena, si gioisce, si soffre, si sogna tutti insieme. E questa è una grande comunicazione. E’ totale. E’ profonda. Sei tu, sono loro,…siamo noi!”
“Credo inoltre che nello sport si coltivano sogni. E questo è importante. Ha un valore educativo. Abitua a concentrarsi su un obbiettivo. Cosa che serve nella vita. Molto”
Valentina è un’atleta, un allenatore, ma è anche, evidentemente un’artista. Si perché quando racconta queste cose senti l’autenticità, la spontaneità e la forza delle sue parole. E nel cielo stellato dello sport bergamasco, da sempre firmamento di grandi storie di sport, brilla la stella di Valentina Rovetta…”the Champion”… “the Coach”… orgogliosamente…from Bergamo!
La squadra Nazionale che ha conquistato l’oro a Pesaro è composta da:
Staff tecnico Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica:
Tecnica responsabile:
Emanuela Maccarani
Tecniche :
Valentina Rovetta
Olga Tishina
Insegnante di danza:
Federica Bagnera
Assistente:
Arianna Facchinetti
-Martina Centofanti (nonché figlia del calciatore Felice Centofanti )
(loro due erano già presenti alle olimpiadi di Rio e già campionesse del mondo ai 5 nastri e vicecampionesse del mondo ai 2 cerchi e 6 clavette ai mondiali di Stoccarda 2015 )
-Martina Santandrea
-Anna Basta
-Agnese Duranti
Elena Varallo
Daniela Mogurean
Letizia cicconcelli
Maria Vilucchi
Francesca Majer