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E’ un 2 Dicembre soleggiato, colmo di colori, persone, e campioni delle due e delle quattro ruote quello del Rally di Monza 2016. Il programma è ricco, si sono già disputate le ricognizioni di tutte le categorie in gara e sta arrivando il momento delle prime prove speciali dell’evento che porta con se tra le altre, una grande novità direttamente dalla motogp: Andrea Locatelli, 20 anni, bergamasco, ed una grande passione per i motori con i quali sembra avere una sintonia davvero particolare.
Carriera che comincia nel 2011, con la vittoria del Trofeo Moriwaki 250, attualmente corre per il team Leopard Racing che l’ha messo in sella ad una KTM RC 250 GP, che lo accompagnerà alla conquista del suo primo podio nel motomondiale in occasione del Gran Premio di Germania edizione 2016 tenutasi nel mese di luglio.
Nel corso di questo venerdì, abbiamo incontrato il giovane Locatelli per un’ intervista rapida pre-prove speciali, dove il pilota ci ha raccontato il suo stupore per il feeling quasi perfetto trovato da subito con il mezzo targato Ford:
“Siamo molto contenti, stiamo ancora lavorando ma i primi test sono andati molto bene”, afferma nell’attesa di scendere nuovamente in pista. Ci racconta di come lui parta dalle due ruote, mondo che per quanto possa essere vicino a quello automobilistico, rimane in ogni caso qualcosa di completamente differente, ed è proprio per questa ragione che il pilota ci confessa che non si sarebbe atteso durante il suo esordio un riscontro positivo quanto quello che si è invece disvelato.
Ora però per il “Loka” è il momento di tornare a girare… . Lo abbiamo risentito poi, dopo la gara…, perché “qualcuno” ha parlato di lui. Ma andiamo per ordine . Ora è il momento di indossare guanti e casco e rientrare in pista… .
Rombano i motori e il tracciato inizia a parlare. In pista ci sono tutti. Dai campioni agli amatori. Dalle vetture ultimo grido della categoria WRC, fino a quelle ormai d’altri tempi come la Lancia 037 o le Porsche Carrera anni 80 e 90. Tutti dentro insomma, perché il Rally chiama e attrae sempre.
E come potrebbe non essere così… . Sfilano come modelle le vetture, ma quando si alza il contagiri diventano belve feroci…, e i ruggiti diventano il sottofondo dell’ eterna sinfonìa di Monza, dove tutto diventa energia, passione condivisione.
Tre giorni ricchi di emozioni quelli trascorsi a Monza, dove tra gli specialisti delle due e delle quattro ruote, non poteva mancare a questo appuntamento anche il celebre giornalista dei motori Guido Meda che ha corso a bordo di una Mitsubishi Lancer Evo IX R4. Lui che ha inventato i “mantra” giornalistici dell’epopea di Valentino: “Tutti in piedi sul divano”, “Rossi c’è”, “Scatenate l’inferno”, etc… .
Durante la giornata di venerdì si è dichiarato carico e pronto per partecipare ad uno degli appuntamenti più attesi di tutto l’anno. Sta camminando spedito verso la pista per dare inizio alle sue prime prove speciali mentre ci spiega come secondo lui tra le due e le quattro ruote ci sia un’enorme differenza ma anche quanto entrambe le discipline siano belle ed appassionanti.
Incontro interessante ed allegro quello con il responsabile della redazione Sky, così come quello avvenuto appena fuori dalle piste, nei paddock, con Claudia Peroni, ex pilota di Rally, giornalista, telecronista e conduttrice italiana, che ha espresso il suo apprezzamento per l’appuntamento di Monza la cui atmosfera, come sempre, non delude.
Il giro nei paddock può essere molto proficuo se si vuole realizzare qualche intervista-flash ai protagonisti… . Siamo fortunati, perché incontriamo lui:
Tony Cairoli, il “Valentino” del Motocross Mondiale con ben OTTO titoli Mondiali all’attivo. Un funambolo delle due ruote che ha riempito di fans il paddock, in un dualismo armonioso con Valentino che suggella il grande feeling tra moto e rally.
E’ Tony stesso (al termine di un “inseguimento” giornalistico) a raccontarci la sua sensazione in questa tre giorni di motori, festa e colori:
“E’ davvero tutto bellissimo. Mi piace moltissimo. E ti confesso: Il rally è sempre stata la mia seconda passione. Qui al Rally di Monza riesco ad esprimermi bene. Mi piace tutto. L’atmosfera, la gente, la gara. Tutto super.”
E in effetti Cairoli è raggiante, e il suo apporto è stato davvero grande in tutti i sensi. Una domanda è d’obbligo:
Chi vincerà tra te e Valentino?
Lui sorride… : “Lo vedremo in pista…” .
Ed era ovvio che avrebbe risposto così… Lui è un cavallo di razza, come il Vale, e quando scende nell’Arena punta a vincere. Sempre.
Quando Cairoli scende in pista lo riconosci dall’urlo del motore ma anche dai suoi “angeli custodi”. Le “Cairols girls”… . Quando c’è lui ci sono anche loro, e l’effetto scenico è notevole. Si posizionano a fianco della pista e “avvertono” il pubblico che c’è in giro il Tony…per cui occhio!.
Tutto bello insomma. Tutto stupendo. Il Rally di Monza è una grande Kermesse del mondo dei motori. “Nothing to say”, come direbbe il buon Muorinho… . Si perché quando tutto gira perfettamente, c’è poco da dire. Ci si gode lo spettacolo di una manifestazione ormai consolidata e seguita. Le prove si susseguono, il tracciato cambia ogni volta, e si snoda tra una parte del circuito e una zona del Parco di Monza, appositamente allestita.
La classifica è composta da centinaia di partecipanti, ognuno desideroso di mettere la propria firma negli annali del magico Rally di Monza. E ci provano con ogni mezzo. Nella tre giorni la classifica cambia in continuazione ma lì davanti ce ne sono 3, i grandi protagonisti, Valentino, Dani Sordo e Tony Cairoli.
La vittoria del Rally se la aggiudica Rossi. Ma non è finita. C’è una gara nella gara. Il Monster Master Show. Ricorda molto il celebre “Memorial Bettega”, che si disputa al Motor Show di Bologna, teatro, in passato, delle grandi vittorie di Miky Biasiòn su Lancia Delta. Una gara avvincente, uno contro uno, ad inseguimento, in un mini-tracciato dove i piloti si sfidano sul rettifilo di Monza e si incrociano ad ogni passaggio, come i duellanti di un film Western. Chi “spara” per primo, ha vinto. In pratica chi passa per primo sul traguardo ha vinto la sfida singola. Tre giri al fulmicotone. Spettacolo puro tra l’euforia del pubblico, che può ammirare ad un palmo di mano “l’esplosione” delle potenze e la maestrìa nella guida.
Il “Master” è davvero incredibile. Qui i “top” si vedono davvero.
Dani Sordo Campione Mondiale Rally arriva dritto in finale. Nell’altra “pool” arriva la grande semifinale. Rossi contro Cairoli. L’aria si taglia a pezzi. I mostri sacri del motociclismo mondiale uno di fronte all’altro, sulle automobili a quattro ruote.
Si accende il semaforo e i due partono a razzo. Sono meravigliosi. Guidano come dei… . Gli dei del “Tempio” di Monza. Ma alla fine il Dottore ne ha di più, e Cairoli esce di scena con gli onori delle armi.
Arriva la finalissima. Quella che tutti aspettavano… .
Da una parte il Vale dall’altra il Dani. Il supercampione della MotoGP e il supercampione del Rally. E dagli Dei si passa allo scontro tra Titani… . L’aria da tesa diventa elettrica…dall’euforia si passa alla “possessione”… . Si perché questi sono i Monster Master, e non si può non essere “posseduti”… .
Parte la gara finale. Rossi spinge al massimo, fa spettacolo, la gente lo incita a squarciagola. E’ bravo. E’ pulito. Fa “scorrere” la macchina , usa tutti i centimetri e tutti i cavalli…, ma Sordo è un talento incredibile e accumula vantaggio. Il dottore sembra spacciato. Dani viaggia a 1000 all’ora ed è un computer nelle traiettorie, e neanche Sua Maestà Rossi sembra poter arginare la sua prorompente perfezione di guida. Poi arriva l’impossibile… . Sordo rompe il motore e fa una nuvola di fumo che riempie il rettilineo. Da quella nuvola di fumo , come un freccia luminosa, sbuca Rossi che taglia per primo il traguardo, nel tripudio generale di una folla impazzita per lui.
In una festa magica si chiude il Rally di Monza. Rossi è il vincitore per la quinta volta. Vince sia il Rally che il Master. E’ lui il Campione.
Come nel film “Highlander” ne doveva restare soltanto UNO. E quell’uno è Lui.
Anche per noi di Bergamosportnews ne resta soltanto uno. E guarda caso è ancora lui. Vogliamo incontrarlo… .
E allora torniamo un attimo indietro, come nei film di Tarantino… .
davanti al box di Valentino alla mattina presto la situazione è così… , e pochi minuti dopo è così:
A fine gara è anche peggio… . Ma la piccola squadra di Bergamosportnews è determinata e vuole fare qualche domanda a Rossi direttamente… .
Ci rendiamo conto subito che questa volta abbiamo a che fare con una STAR per davvero. La ressa è incredibile. E’ un magnete irresistibile.
Ci sarà una conferenza finale solo per i media, ci vogliono i pass “speciali”, ma , con qualche trambusto, ce la facciamo… , e siamo dentro al box… .
Il muro umano di giornalisti sembra impenetrabile. Viene precisato dall’Organizzazione che non potranno tutti fare le proprie domande e bisogna ascoltare. E’ normale. Ma noi non molliamo. Valentino parla e ammàlia tutti. Racconta del rally che lo ha visto trionfare, riconosce a Sordo il vantaggio che, senza rottura, lo avrebbe portato probabilmente alla vittoria. Gli chiedono come andrà il prossimo mondiale della MotoGP. Lui risponde che a giocarsela saranno Lorenzo, Marquez e lui. Poi aggiunge: “Anche Vignales”… .
Gli chiedono se correrà in macchina. Lui risponde : “Si, penso che il mio futuro potrebbe essere a quattro ruote… . Il problema (e sorride…) è che sono un po’ vecchio. Farò ancora qualche anno e darò il massimo. L’ideale sarebbe poter tornare a 20 anni, e ripartire ancora…” .
Scherza il Vale. E’ tutt’altro che vecchio. Dimostra molti meno anni di quelli che ha. Ha l’aspetto di un eroe omerico, misto ad un ragazzino marchigiano sorridente. E’ una star… .
Intanto noi guadagniamo posizioni e siamo a ridosso…
Ci siamo. Ci separa solo la transenna. Ce l’abbiamo fatta. Possiamo fare le nostre due domande:
Cosa pensi di Andrea Locatelli?
” Penso che sia un ragazzo di grande talento. Va forte davvero. Lo sto seguendo con particolare attenzione. Si si… va forte ! “
E poi la fatidica seconda domanda:
Pensi che Locatelli potrà essere il tuo “erede”?
(Il Vale sorride con il suo occhio inconfondibile che si illumina…)
“…Si. Certo che può esserlo! “.
Poi si congeda con un “grazie ragazzi”.
Grazie a te Vale da Bergamosportnews. Siamo riusciti a fare le domande “bergamasche” sul nostro idolo Locatelli, e la risposta ci ha caricato.
Nel dopo-gara siamo andati dal Loka e glielo abbiamo detto… . Abbiamo voluto sentire il resoconto del debutto del giovanissimo Locatelli che afferma: “mi sono trovato benissimo, subito dai primi test c’è stato feeling con la macchina. Davvero un’ottima confidenza e non ci sono stati nemmeno troppi errori “. Si dice entusiasta e rispetto al futuro dichiara che, se si presentassero ancora occasioni, correrebbe ancora con grande piacere, data la bella esperienza appena trascorsa. A tal proposito ringrazia tutto il team per il gran lavoro svolto e Simone Bombardieri che gli ha dato la possibilità di scendere in pista. Alla domanda “che effetto ti fanno le affermazioni di Rossi sul tuo conto?” ci ha risposto che è rimasto assolutamente colpito per le inattese parole, parole che non arrivano di certo da “uno a caso”, e che hanno dunque un valore enorme.
Bene. Si chiude la nostra avventura al Rally di Monza… . Un’esperienza straordinaria. Ci concediamo un hamburger e una birra alla spina. Salutiamo il Vale, il Loka, Tony, Dani e tutti quelli che si sono dati appuntamento a Monza, grandi piloti e semplici tifosi. Si perché la festa è stata davvero di tutti. Un grazie speciale all’Autodromo di Monza ( e in particolare all’Ufficio Stampa che ci ha trattati benissimo) .
Monza. Meraviglia antica e moderna della Divinità Motore, che QUI a Monza ha avuto , ha, e avrà sempre il suo Tempio , i suoi adepti e i suoi seguaci.
Si smonta lentamente tutto. ma gli echi della gara si sentono ancora. Grazie a tutti. L’anno prossimo saremo ancora qui. Felici di tornare alla Corte dell’Imperatore.
Valentino Rossi I. Imperatore di Motorlandia.
Lunga vita al Re… e alla famosa “Corona Ferrea” di Napoleone, che è infatti custodita in una Chiesa di Monza.
Forse Rossi un giorno la metterà in testa?
Si. Ci sta.
Servizio a cura di Luca Limoli e Giorgia Bombardieri.
Foto Luca Limoli
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