Lo sport dilettantistico è certamente protagonista dell’era moderna. L’accresciuta sensibilità della gente verso i benefici dell’attività sportiva ha spinto molte persone ad avvicinarsi allo sport. Queste cose, in realtà, sono sempre esistite. Basta pensare al “Jogging” anni 80 o al ciclismo amatoriale.
In passato però la distanza tra i professionisti, i dilettanti e gli amatori era molto netta.
Anche adesso, per certi versi, il professionismo vero e proprio è una cosa diversa, ma il livello dello sport dilettantistico è cresciuto numericamente e qualitativamente, come pure quello amatoriale, a tal punto che è diventato fenomeno di attualità.
Lo sport per il piacere di farlo e, perché no, anche per competere, ma con uno spirito ovviamente diverso, rispetto al professionismo.
Silvia Tosolini, ragazza di Stezzano, di 30 e rotti anni, è un esempio rappresentativo di questo tipo di figura.
Ha iniziato da bambina con il Pattinaggio sul ghiaccio, poi è passata alla Ginnastica Artistica e alla Danza. Il tutto fino ai 15 anni.
Poi uno stop dai 16 ai 19 anni.
Ma l’attrazione dello sport è troppo forte e la palestra (dimensione molto forte negli ultimi anni) diventa il luogo dove riprendere le fila dell’attività.
Ci sono i corsi, e tra questi ce n’è uno che colpisce in modo particolare. Quello di Kickboxing.
E’ diverso dagli altri perché è uno sport vero e proprio. E lo pratica per 3 anni.
Poi ancora uno stop di qualche anno per impegni lavorativi. Ma al cuor non si comanda, ed ecco allora l’emergere di una grande passione: la corsa.
Ha iniziato con le gare non-competitive, poi è passata alle “10 chilometri” , poi le Mezze Maratone (la prima a Monza nei pressi dell’Autodromo) e infine anche le Maratone intere: Venezia, Trieste e perfino la Maratona di Honolulu alle Isole Hawaii.
Anche incinta ha partecipato ad una “10 miglia”.
E’ arrivata ad allenarsi anche sei volte alla settimana, tesserata FIDAL con la società sportiva Atletica Stezzano.
Un’ infiammazione al ginocchio, durante la preparazione, le impone un breve stop nell’attività podistica. Ma, da buona sportiva, anche lì si trova una soluzione.
Il marito Luigi, anche lui sportivo, ex calciatore, le regala allora una bicicletta e Silvia, come al solito, inizia ad allenarsi con il nuovo affascinante attrezzo.
Macina chilometri e si diverte.
L’infiammazione al ginocchio passa, ma non la nuova passione per la bici.
E allora…ecco la soluzione: Il Triathlon.
Silvia Tosolini ha un’idea diciamo “enciclopedica” degli sport, e nei suoi allenamenti, oltre a corsa e bicicletta, aggiunge anche il nuoto, e arriva finalmente a partecipare ad una gara di Triathlon all’Idroscalo di Milano, tesserata FITRI con la società sportiva Steel Triathlon.
Una grande passione, quindi. Ma perché?
“Lo sport mi rilassa. Mi impegno ma non ho pressioni. Mi piace competere con me stessa e anche con gli altri. Ma l’altro non è un avversario. E’ una persona che ti aiuta a dare il massimo. E tu fai lo stesso con lei. E’ molto bello. Mi diverte imparare gli sport. E’ un’attività che mi motiva. Ma senza esaltazione. Lo faccio perché mi piace. E poi c’è il bello di condividere la passione con gli altri. Nella corsa e nel Triathlon ho trovato un ambiente tranquillo. Cerco sempre di dare il massimo, ma non mi pesa perché ne percepisco la positività.”
Cosa pensi del professionismo?
“Beh…, come dice la parola, è una professione, un lavoro. Certamente i livelli sono molto più alti, ma io amo la libertà del dilettantismo. Io ho un mio lavoro e nel lavoro ovviamente ci sono pressioni, come è naturale. Nello sport invece, almeno per come lo vivo io, non c’è nessuna pressione, ma la libertà di allenarsi e fare ciò che uno si sente, per stare bene. Anche se ti alleni tanto e magari prepari una gara, pur avendo voglia di far bene, non ti senti obbligato a fare un risultato. In questo modo io riesco ad esprimermi al meglio, proprio perché quello che mi interessa e vivere una bella esperienza e migliorarmi. Ogni allenamento, ogni manifestazione, ogni istante di pratica sportiva è sempre e comunque un’occasione per fare meglio. Senza pressioni. Lo fai per te, e per stare bene con gli altri.”
Cosa conta allora davvero nello sport?
“Conta stare bene e provare la soddisfazione di portare a termine qualcosa, in base ai propri mezzi e alle proprie aspirazioni. Questo è per me il vero risultato nello sport.”
C’è qualche sportiva che rappresenta per te un punto di riferimento?
“La maratoneta Valeria Straneo. Mi piace la sua “filosofia” nello sport.”
Programmi per il futuro?
“Continuare ad allenarmi…poi…quello che arriva, arriva…”
articolo a cura di Luca Limoli