(foto GIOVANNI CHILLEMI)
Certe immagini, si sa, valgono più di mille parole. E quella qui sopra è certamente una di quelle. L’abile mano del fotografo ha immortalato un momento, un abbraccio, dopo la vittoria, tra Rudy Moroni e la sua Manager Micol Muraglia. Ma soprattutto ha immortalato un mix di energìe. Esseri umani, motociclette, sole… e altro… .
“More than words” cantavano gli “Extreme” negli anni 90. Qualcosa più delle parole. “We are the Champions” potrebbe rispondere con la sua magica voce il buon Freddie Mercury… .
(foto GIOVANNI CHILLEMI)
Ma qui due parole vanno spese.
Lui è RUDY MORONI, uno dei “Boss” dell’Enduro italiano e mondiale. La nuova generazione di fenomeni che ha preso il testimonio da gente alla Tullio Pellegrinelli, alla Giò Sala, Farioli, solo per ricordare i “fratelli maggiori”, e continuare quella staffetta che da ormai decenni e decenni mette Bergamo e i suoi Enduro-Bikers ai vertici delle classifiche mondiali. Per risultati. Per tradizione. Ma soprattutto per il Movimento… .
Sarà il territorio, sarà il carattere delle persone, sarà il fatto che il primo progetto mondiale di fine ‘800 per la nascita della prima motocicletta fu fatto a Bergamo, chissà… . Ma quello che è certo è che a Bergamo quando dici “Enduro”, la risposta è “You are welcome”. Come se Bergamo ed Enduro fossero addirittura sinonimi degni di Vocabolario.
(foto CRISTIANO MORELLO)
E questa è la poesia. Poi c’è la manetta…
Quella che ha consentito a Rudy Moroni di laurearsi per la terza volta Campione Italiano. La prima volta nel 2013 con la 125 2t. Poi nel 2016 con la 250 4t e infine domenica nella 250 4tempi per il Titolo 2018.
Ma perché questo Titolo è totalmente “Made in Bergamo”?
Moroni è di Stezzano… .
La gara si è svolta a S.Giovanni Bianco in Val Brembana e il Team KTM Farioli è di Bergamo.
3 carte vincenti quindi. Ma per fare il poker ce ne vogliono 4.
E la quarta carta, quella vincente, sta nell’avventura e nella disavventura di questa stagione.
Rudy infatti ha dovuto sopportare ben due infortuni. La lussazione del legamento acromion-claveare e la lussazione della spalla. Il tutto durante il Campionato.
Vita dura nell’Enduro. Ma i “duri dell’Enduro”, se si chiamano così, c’è un motivo.
Moroni stringe i denti, combatte fino alla fine con un agguerritissimo avversario, Guarneri, e deve centellinare le energìe, fare punti su punti, per giocarsela all’ultima gara, in casa, davanti al suo pubblico.
E’ andata Rudy. Sei Campione.
Una telefonata “a caldo” è d’obbligo.
Lui risponde subito. Si sente ancora, dalla voce, l’euforia di una vittoria così sofferta, ma così voluta.
“Sono davvero contentissimo. Una stagione difficile e minata dagli infortuni. Io e il mio team non abbiamo mai smesso di crederci. Anche quando era dura. “.
A chi dedichi questa vittoria Rudy?:
“A tutti quelli che mi hanno aiutato in tutti i modi. Il Team Farioli in primis, poi la mia famiglia , poi il Moto Club Lago d’Iseo,lo Studio Elitropi, per aver curato ogni mio acciacco da febbraio ad oggi. Mi sento di dedicare questa vittoria anche Bergamo e alla sua passione per la Moto. E alle Orobie. La nostra casa. Poi una dedica particolare ai miei amici. La loro presenza mi ha dato la forza per agguantare questo Titolo.
(foto GIOVANNI CHILLEMI)
Grazie ragazzi davvero… . Poi una dedica particolare, ironicamente la faccio alla Fortuna…che quest’anno mi è stata così avversa… .
e a Micol, per Micol, per non aver mai smesso di crederci… insieme a me… . “.
Insomma, per fare un paragone con la serie televisiva “Man Vs Food” dove , nella sfida tra l’uomo o il cibo, o vince l’uomo , o vince il cibo, qui si può certamente affermare, che nella sfida tra l’uomo e gli infortuni…ha vinto l’uomo.
E quest’uomo si chiama Rudy Moroni. Tre volte Campione Italiano. Il pilota. Il ragazzo. L’uomo. La moto. La Vittoria.
…Grande Rudy….
(foto CRISTIANO MORELLO)
Intervista a cura di : Luca Limoli
…Grande Rudy….