MIGIDIO BOURIFA: “Sono un duro, ho vinto di testa. Ringrazio Bergamo ed i bergamaschi”.
Migidio Bourifa ieri alla 25esima Venicemarathon ha conquistato il suo terzo titolo italiano di maratona. E’ arrivato dopo i 14 ponti con il sorriso, sventolando il tricolore e ha chiuso la gara in nona posizione assoluta con il tempo di 2h15’18. Poteva essere anche 8° ma sul rettilineo finale fermandosi tra il pubblico a prendere la bandiera tricolore ha perso una posizione.
Ancora un grande traguardo per l’atleta bergamasco che vive ad Albino e porta in giro per il mondo i colori dell’Atletica Valle Brembana, ancora una gara studiata e giocata tatticamente in maniera perfetta che rendono Bourifa a 41 anni ancora il miglior italiano a correre la maratona.
Dietro il movimento latita, i giovani e la nuova generazione non esiste, e Migidio dopo vent’anni di carriera ad alto livello è ancora tra i leader. E’ bene ricordare che in questa primavera alla Maratona di Roma è giunto 7°, primo europeo e primo italiano. La stessa cosa era accaduta nel novembre scorso alla mitica Maratona di New York dove giunse al traguardo in un onesto 2h16’01”, 13° assoluto ma anche nell’occasione primo europeo e primo italiano. Davanti a lui nelle più importanti maratone al mondo, solo gli imprendibili atleti africani.
Ieri alla maratona di Venezia aveva come antagonista il Carabiniere Danilo Goffi costretto al ritiro al 31° km, lasciando campo libero e certezza di vittoria a Migidio: “Ho preparato al meglio questa gara nonostante dopo l’europeo di Barcellona fossi veramente stanco. Era la mia terza maratona dell’anno, pochissimi atleti top e forse nessun italiano ne ha fatte così tante quest’anno – ha affermato Migidio sul traguardo.
“Ho deciso di non mollare e di stare ‘francobollato’ a Danilo Goffi fin dall’inizio per non lasciargli prendere sicurezza e margine. Gli atleti keniani ed etiopi hanno preso subito il largo con ritmi troppo forti per noi due, abbiamo fatto una nostra gara interna. Ho forzato io il ritmo per un paio di chilometri e ho visto che mi seguiva con difficoltà, poi sono sempre stato dietro attaccato finché si è ritirato. Presumo abbia capito che io ne avevo veramente tanta di benzina, nella seconda parte di gara in Venezia l’avrei battuto. Ha pagato la pressione. Spesso la tensione di queste gare ti toglie tutte le energie possibili. Ma io corro di testa, sono un duro in queste cose”.
E’ anche tempo di ringraziamenti: “Dedico questa vittoria a me stesso e a mia moglie Silvia visto che in gennaio nascerà nostra figlia Martina. Ma voglio ringraziare tutti gli amici bergamaschi che mi stanno vicino negli allenamenti, mi aiutano molto negli allenamenti. Senza di loro non ce la farei”.
Due le testimonianze di quanto sia amato Migidio: una gigantografia di 3 metri x 3 metri posizionata ieri sull’arrivo e le decine di complimenti ricevuti nel pomeriggio sul suo profilo di facebook che abbiamo il piacere di riportare qui sotto.
Per Bourifa ora qualche settimana di riposo assoluto per caricare le batterie, ma la voglia di correre, le energie che sente ancora dentro si sé lo porteranno senza esitazioni ancora a grandi traguardi e grandi vittorie nei prossimi mesi.