La tradizione bergamasca in questo sport è ormai di vecchia data. Molte società orobiche, in questi anni, sono arrivate al traguardo dei 35-40 anni di attività, e oltre. Questo a testimonianza della grande sensibilità che si è sviluppata, dalle nostre parti, in questo genere di sport.
E, ovviamente, quando una tradizione si rinnova, si crea un movimento, e da questo nascono i campioni.
Molto lunga è infatti la lista delle affermazioni bergamasche a livello europeo e mondiale nella Kickboxing.
Ultimo nato di questa dinastìa di campioni è certamente Matteo Milani, figlio di Federico Milani, ex campione, e attuale tecnico della nazi0nale italiana.
Era nell’aria il grande risultato. Il giovane Milani aveva infatti già conquistato trofei importanti, ma questo Titolo assoluto, con la maglia azzurra, conferisce al suo sicuro talento una grande consacrazione.
Milani, padre e figlio, fanno parte della società sportiva bergamasca Yamato Damashii, con varie sedi nella provincia orobica.
Qui sotto la cronaca “a caldo” per gli appassionati, a cura di Federico Milani, rivelatosi anche ottimo reporter giornalistico.
Finalmente Matteo ha conquistato il suo 1° titolo continentale, dopo il 3° posto agli Europei di Pula(CRO) 2009, al 3° dei Mondiali di Belgrado nel 2010, è salito sul gradino più alto del podio proprio in Italia a Lignano Sabbiadoro, i campionati si sono svolti dal 3 al 9 Settembre, 34 Nazioni presenti con oltre 1300 atleti nelle diverse discipline della Kickboxing.
Matteo è l’unico Bergamasco e Lombardo ha conquistare il titolo Europeo, la sua categoria presentava due Campioni del Mondo l’Italiano (Palermo)Esposito Gaetano 84 kg e l’Ungherese Ivanyi Gabor passato dai 79 kg agli 84, punta di della Nazionale Juniores, parte come testa di serie n. 2 (avendo vinto due coppe del Mondo) incontra ai quarti il Polacco Adam Szabelski, regolato in 1′ e 20″ per cappotto 10 a 0, in semifinale affronta il fortissimo Ungherese Gabor, dopo un tesissimo incontro allo scadere della terza ripresa Matteo e in svantaggio di due punti, ma con un guizzo spettacolare allo scadere del tempo piazza un calcio volante al viso 3 punti, 13 a 12 purtroppo non c’è accordo tra i giudici sull’assegnazione della vittoria chi diceva che era prima chi dopo il gong della fine dell’incontro, dopo oltre un’ora di discussioni decidono per la prima volta della storia della WAKO di far ripetere l’incontro. Il giorno seguente in un’altro spettacolare incontro osservato da tutta la commissione arbitrale Matteo ribadisce la sua leadership battendo per 8 a 7 il rivale al titolo.
In finale incontra il forte atleta Greco Aristodimos Koromilas che in semifinale aveva battuto l’altro Azzurro Esposito per 15 a 11, dopo un’avvio incerto per un colpo all’inguine subito da Matteo, il nostro atleta recupera e in un crescendo di tecnica, velocità e abilità alla fine delle tre riprese regola per 23 a 15 il Greco.
Purtroppo per il colpo subito in finale, Matteo non potrà disputare la gara a squadre dove la sua presenza era indispensabile, e l’Italia si piazza 2a dietro la solita e forte Ungheria.
Nella foto Milani Matteo (a sx) e Milani Federico.