(foto Alberto Milesi)
Italia-Germania 1-1. Grazie a Simone Bolelli, l’Italia avrà un finalista nella nona edizione del Trofeo Perrel-Faip. Il bolognese ha superato Dustin Brown (n.1 del tabellone) al termine di un match molto combattuto. Battere un top-100 al primo torneo è un ottimo segnale, la giusta base per intraprendere la seconda carriera. Bolelli ha lottato per 91 minuti in un match molto complicato sul piano tecnico. Dustin Brown non concede alcun ritmo agli avversari, alterna missili a palle senza peso, senza apparente logica se non un curioso “disordine programmato”. E’ finita 3-6 6-2 6-4: il grande merito di Simone è di essere rimasto in partita nel momento più difficile, quando ha perso cinque giochi di fila tra il secondo e il terzo set. Bolelli è partito bene, molto attento nei turni di servizio e bravo a sfruttare l’unica occasione avuta nel primo set. Sul 6-3 2-2 c’è stata la svolta negativa: Bolelli si è trovato 15-30 sul servizio dell’avversario, ma Brown ha improvvisamente alzato il livello. E’ rimasto a galla e poi ha messo il turbo, aggiudicandosi senza patemi il secondo (addirittura con un break a zero). A sostenerlo, in un PalaNorda ancora una volta gremito, c’era il solo Austin Krajicek, suo compagno di doppio, con il quale aveva fatto riscaldamento nel pomeriggio. La contro-svolta è arrivata nel secondo game del terzo set, quando il match stava rischiando seriamente di scivolare via: Simone ha dovuto fronteggiare due palle break che avrebbero creato un divario forse incolmabile.
Sulla prima ha tirato un dritto vincente, sulla seconda ha Brown ha sbagliato la risposta. Sul 2-2 arrivava il break che sembrava decisivo. Ma quando in campo c’è Dustin Brown non c’è nulla di scontato. Una terrificante risposta di dritto lo riportava in parità, ma ormai erano saltati gli schemi. E’ come se i due giocatori, all’improvviso, abbiano sentito la stanchezza accumulata in settimana. Lo strappo decisivo arrivava sul 4-4, sigillato da un gran passante lungolinea che mandava in visibilio il pubblico. Persino Simone, molto contenuto nell’esprimersi, si è lasciato andare a un’esultanza molto vivace. Per lui è la terza finale a Bergamo dopo quelle del 2006 e del 2007, perse piuttosto nettamente contro Alex Bogdanovic (2006) e Fabrice Santoro (2007). In entrambi i casi, arrivò molto stanco e non potè difendersi a dovere. Anche stavolta c’è il rischio che il serbatoio possa essere in riserva, anche perché non giocava così tante partite da mesi. Ma oggi è forte dell’esperienza e possiede un tennis indubbiamente più completo. Contro Jan Lennard Struff sarà un match rapido, con pochi scambi. In caso di vittoria, Bolelli manterrebbe tutti i 90 punti ATP colti dodici mesi fa con la semifinale a San Paolo. Sarebbe il modo migliore per ripartire: una classifica che non peggiora e un carico di fiducia impressionante in vista dei prossimi impegni. La giornata finale scatterà alle 16.30 con l’attesa cerimonia-spettacolo a cura dello staff di AnimaVera, poi risuoneranno gli inni nazionali tedesco e italiano. E lo spettacolo potrà cominciare. La nona sinfonia del Trofeo Perrel-Faip sta per consumarsi.
TROFEO PERREL – FAIP (42.500€, Play-It)
Semifinali Singolare
Jan Lennard Struff (GER) b. Andrea Arnaboldi (ITA) 6-2 6-4
Simone Bolelli (ITA) b. Dustin Brown (GER) 6-3 2-6 6-4
Finale Doppio
Karol Beck-Michal Mertinak (SVK-SVK) b. Denys Molchanov-Konstantin Kravchuk (UCR-RUS) 4-6 7-5 10-6