Una scalata incredibile, quasi inaspettata e grande merito va proprio a lui. Il Legnano che si sta giocando un posto playoff è targato Giuseppe Scienza(nella foto), dall’ultimo posto in classifica, dopo 6 giornate di campionato con solo pareggio interno contro l’Olbia e un successo contro il Carpenedolo fuori casa, a Campione d’inverno con una squadra allestita, non di certo, di grandi campioni di categoria.
Ecco i meriti dell’ex tecnico della Primavera del Torino, dopo diverse richieste in Prima Divisione della Lega Pro quest’estate, ha mosso quest’anno i primi passi tra i professionisti con successi già oggettivi e dopo una gavetta da mister importante e ricca di successi mossa dagli esordienti della Pro Patria, agli Allievi nazionali del Novara (due stagioni) fino ad arrivare al club granata di Cairo. “Devo ringraziare soprattutto i ragazzi che, nonostante una situazione difficile, stanno esprimendo il massimo in campo – sottolinea Scienza – Vogliamo provarci e dare un valore professionale che va al di là di ogni confine provando a centrare un traguardo importantissimo come i playoff”.
E’ arrivata una scossa importante, quasi surreale che ha portato il Legnano in testa al campionato a suon di vittorie. “Ci sono stati diversi fattori importanti che hanno poi portato questa squadra a dare un’importante crescita – spiega – tra cui una programmazione direi ottima svolta con Emanuele Arioli, consulente di psicologia sportiva, attraverso un percorso di preparazione mentale mirato a correggere i nostri limiti e fare di essi le nostre virtù in campo per continuare ad esprimerci al meglio attraverso la mia concezione d’intendere il calcio”.
Tanti giovani si stanno mettendo in luce, giocatori che arrivano da vivai professionisti o dalla Serie D, e ora stanno facendo la differenza, in una categoria dove gamba e grinta hanno la meglio insieme alla tecnica. “Ci vuole soprattutto molto autostima in noi stessi e non dare mai nulla per scontato. Abbiamo grande voglia di far valere la nostra forza su ogni campo e i successi su campi difficili, sulla carta, arrivano da questa determinazione”.
Un po’ come la grinta che Scienza aveva da calciatore vero? “Sicuramente i lati del mio carattere che mi hanno portato a calcare la Serie A con Reggiana, Torino e Piacenza li porto ora come allenatore, facendo delle mie esperienze un punto di partenza per i ragazzi che alleno”.
Il Legnano, nonostante le difficoltà economiche che la condizionano da inizio stagione, avrà un capitale valorizzato non da poco a fine stagione. “Sicuramente ora certi giovani sono diventati, insieme a giocatori più esperti, le colonne portanti di questa squadra. Ragazzi come D’Onofrio (21), Dell’Acqua (21), Capellupo (21), Marchetti (22) sono tra i giovani che stanno dando una grande continuità e, secondo me, pronti a giocarsi di sicuro qualcosa d’importante anche la prossima stagione”.
E in chiave mercato, Scienza dove si collocherà a fine stagione dopo un percorso tale? “Ora voglio guardare solo la classifica e, nonostante i due punti di penalizzazione che ora ci vedrebbero secondi in classifica, pensare con il gruppo a ritagliarci una soddisfazione importante a nove giornate dal termine. Il mio futuro? Si ho avuto richieste, ma era giusto partire dalla Lega Pro, poi vedremo”.