Giovanni Andreini è stato il preparatore atletico della Nazionale Italiana di Calcio, durante tutta la gestione Donadoni.
E' nato ad Alzano Lombardo e può essere definito un "alzanese" doc. Dopo aver terminato con successo l'ISEF, ottiene anche un Master a Digione, in Francia. La sua carriera parte come insegnante di educazione fisica ad Alzano e a Bergamo. Nei primi anni '90 si occupa dei giovani e, nel 1993, è preparatore ufficiale dell'Alzano Virescit, protagonista di un'entusiasmante ascesa progressiva dalla serie D alla B. Il 2002 è però l'anno magico. Roberto Donadoni lo vuole con sè nel suo staff. Insieme a lui partecipa alla gestione tecnica del Livorno, del Genoa, per poi tornare al Livorno nel 2005.
Nel luglio 2006, sempre al fianco di Donadoni, nominato CT ufficiale, entra nel team della Nazionale italiana di Calcio Campione del Mondo e partecipa al Campionato Europeo.
" E' stata una bellissima esperienza. Riuscire a creare il feeling con campioni di quel livello è stata una grande soddisfazione."
Quali allora i momenti più belli?
"Certamente la grande sfida di Glasgow, quando l'Italia ha battuto la Scozia, staccando il biglietto per la fase finale dell' Europeo, tra gli applausi del pubblico avversario. E poi la partita con la Francia che abbiamo vinto. Forse la fine di una grande saga sportiva…" .
E quelli meno belli?
" Quando abbiamo dovuto lasciare… . E' rimasta un pò di delusione per l'atteggiamento della Federazione nei nostri confronti. Si poteva forse riconoscere qualcosa in più. In fondo la squadra aveva ben figurato conquistando un onorevole quinto posto, e si era creata la malgama con tutto il team. C'è stata forse troppa pressione della c.d cultura del risultato, a discapito della considerazione del lavoro effettivamente svolto. Si poteva gestire meglio l'epilogo del post-Europeo. ".
Il rapporto con Donadoni?
"E' sempre stato caratterizzato da una grande intesa. Sia dal punto di vista tecnico, che da quello umano "
E' stato difficile preparare campioni del livello di Pirlo, Toni, Cassano, etc?
" Devo dire che, di converso rispetto a quello che si potrebbe pensare, i grandi campioni, a volte, sono più disposti ad ascoltare, rispetto ai giocatori delle serie minori. La cosa che conta davvero è essere un buon interlocutore. Conoscere i giocatori fuori dal campo. Sapere quali sono i loro hobbies per esempio. Questo rapporto umano è alla base della cooperazione quando ci si prepara. Posso affermare che i giocatori della Nazionale sono stati grandi professionisti e mi hanno fatto sentire molto rispettato ".
Quali sono i principi della moderna preparazione per i calciatori professionisti?
" Io ho avuto la fortuna di aver girato molti clubs e molte realtà sportive. Per imparare l'arte… . L' Italia ha da sempre una grande tradizione nella scuola dei preparatori atletici. Oggi come oggi conta molto l'aspetto neurofisiologico, l'idratazione e l'ottimizzazione nell'uso delle fibre muscolari, attraverso lo studio degli impulsi. Si cerca pertanto di condizionare il fisico in una modalità che sia molto simile a quella che effettivamente si verifica in campo. Faccio lavorare molto gli atleti con i trampolini elastici, con lavori programmati ad hoc. "
Un commento su Atalanta e Albino-Leffe?
" Del Neri e il suo staff stanno lavorando egregiamente. Apprezzo molto l'impegno verso i giovani. E i buoni risultati stanno uscendo."
" L' Albino-Leffe sta facendo un buon campionato. La squadra è stata penalizzata da alcuni infortuni. Ottima la capacità di "far girare" i giocatori. Molto interessanti anche le tipologie di allenamento. "
La squadra del cuore?
" In fondo in fondo il mio cuore batte per l' Alzano-Cene. Per certi versi è come se fosse un pò la mia famiglia. C'è grande amicizia con i dirigenti e un forte senso di appartenenza. Quello che hai con la tua gente… "
Il futuro?
" Donadoni sta valutando alcune proposte. Speriamo in un progetto importante. Vedremo… .