Chicco Reggiani, a bordo della Porsche Carrera 3.8, sabato 6 aprile, si è aggiudicato il Primo Posto, nella prova di Monza del Campionato Italiano riservato a questo tipo di vetture, nella Categoria “Silver”.
Il pilota bergamasco ha raggiunto la vittoria a Monza dopo un impegno portato avanti con passione e costanza.
La sua è una storia che merita di essere raccontata, e, ancor di più, meritano di essere ascoltate le sue parole, a commento di questo importante risultato.
Federico Reggiani, conosciuto da tutti come “Chicco”, è un giovanotto (perché questo è il suo aspetto…) di (quasi) 50 anni, con una grande passione per i motori.
Lui è un imprenditore di successo che si è reso protagonista, con il suo inseparabile socio Christian La Monaca, anno dopo anno, nella costruzione e nella gestione di grosse ed importanti catene commerciali.
Gli amici di sempre lo ricordano, agli esordi, quando era impegnato nel settore delle lampade abbronzanti K2, poi la telefonìa, la catena Caredent, quella dei centri di veterinaria Happy Friends, e molto altro ancora.
Chicco insomma è uno che nella vita è “arrivato”, e di automobili sportive ne ha fatte girare tante. Porsche sempre nel cuore.
Diciamo che, se nella vita conta dimostrarsi qualcosa, beh… . Chicco questo “qualcosa” si può pensare che lo sia dimostrato.
E invece no. Tutto questo non basta.
Tre anni fa Chicco decide di mettersi in gioco ancora, fino in fondo, partendo da zero.
Si iscrive infatti al Campionato Porsche, senza alcuna esperienza pregressa di competizioni agonistiche, ad oltre 45 anni.
Una pazzìa potrebbe pensare qualcuno. E questo stesso qualcuno potrebbe pensare anche che, con la Porsche ultimo modello in garage, uno potrebbe anche darsi pace.
No. Chicco no.
La sua passione per la guida sportiva e per i motori gli ha fatto capire che, se vuoi davvero vivere questa cosa al 100% ti devi buttare nell’arena, nel Tempio della Velocità… .
Il primo anno non è facile, la concorrenza è agguerrita e i risultati non sono quelli ambiti. Ma Chicco guarda avanti e rosicchia decimi al giro.
Il secondo anno vede le cose migliorare e i risultati si attestano su metà classifica.
Poi arriva la terza stagione, e, sabato scorso a Monza, Chicco riesce a salire sul più alto gradino del podio. Nel Circuito che, per noi lombardi, è una sorta di Santuario del Motore.
Ma cosa sta dietro ad una passione così grande? e come si vive dentro una cosa così?
“Guarda, non nego che la felicità è tanta. Monza è Monza e sono onorato di aver potuto vincere. Ma se mi chiedi perché lo faccio, e perché metto anima e corpo in questa cosa, pur non facendo nella vita il pilota di professione, ti posso rispondere che lo faccio perché mi migliora come persona.
Spiego. All’inizio la prendevo seriamente, ma se c’era la cenetta con gli amici qualche giorno prima della gara, non mi tiravo indietro. Poi, mammano, ho capito che non era tanto una questione di “piede”, ma soprattutto di testa. E, perché la testa dia il massimo, è necessario curare tutti i gli aspetti, anche quelli che possono apparire marginali.
Altro esempio. Dalla telemetrìa emerge che sono un po’ irruento in ingresso curva. E anche nella vita sono talvolta un po’ irruento di carattere. Non scorbutico. Ma un po’ irruento. E allora, far scorrere un po’ di più la macchina ti dà più velocità di percorrenza generale in curva, e, alla fine esci più veloce. E così è un po’ anche nella vita.
Correre ti fa capire che ci sono tanti livelli di autocontrollo e, ad ogni livello, corrisponde un potenziale risultato. Testa, Cuore e Piede. Diciamo così… .
Quindi sì, al di là della passione, che è certamente viscerale, c’è questa cosa. Correre mi aiuta a crescere come persona. Per questo lo faccio.”
Il Campionato Italiano, oltre alla prova di Monza, prima Gara, prevede le tappe di Misano, Imola, Mugello e Vallelunga.
Non sappiamo se Reggiani riuscirà a portare a casa il Titolo Nazionale, la battaglia è lunga e difficile, ma certamente Chicco ce la metterà tutta per rendere Bergamo un po’ “Capitale” della Porsche. Quello che sappiamo di certo è che Bergamosportnews seguirà la sua avventura, e farà il tifo per lui, auspicando che si riveli una Cavalcata.
Ma, in ogni caso, il “correre per crescere come persona”, è il concetto davvero importante (secondo noi), che emerge da questa intervista.
Una risposta profonda, umana, e non così scontata…tenendo conto di tutto.
Chicco insegna che lo Sport aiuta a crescere, per chi vuole crescere davvero.
Forza Chicco, vai e vinci!
servizio a cura di Luca Limoli