Molti sono i frequentatori della Bergamo Boxe, ma tra loro c’è un personaggio interessante: Igor Gogolev, russo, praticante il pugilato, rigorosamente alla Bergamo Boxe, dal 1997.
La cosa curiosa è che si tratta di un violinista professionista dell’Orchestra Stabile di Bergamo.
Leggi la sua storia.
Igor nasce 48 anni fa a Pevek, una cittadina dell’ estremo nord della Russia, dove la temperatura va spesso al di sotto dei 20 gradi sotto zero.
Quando ha solo un anno di vita la famiglia decide di trasferirsi a Mosca.
I genitori sognavano un figlio musicista e da subito Igor inizia a manifestare grandi doti musicali.
Dai 12 ai 18 anni, parallelamente alla scuola ordinaria, nella stessa struttura, frequenta corsi speciali per “bambini prodigio”, dove perfeziona il suo talento da violinista.
Poi frequenta e conclude il Conservatorio, che in Russia è una Laurea vera e propria, comprensiva di altri insegnamenti oltre a quello musicale.
A 23 anni è la volta del servizio militare obbligatorio per due anni, che Igor ottempera entrando nel Corpo musicale militare ufficiale. E’ il 1986.
Quello è l’anno del tristemente famoso disatro di Cernobyl. E proprio in quei giorni, per due settimane, Igor si reca con gli altri musicisti sul luogo dell’incidente e suona per i militari impegnati nella ricostruzione. Lo fa tre anche tre volte al giorno per due settimane.
Le autorità di allora indendevano così alleviare le fatiche di chi affrontava gli esiti di una tagedia così significativa.
Nel 1987 viene congedato e inizia la grande carriera di violinista presso le più rinomate orchestre di Mosca, finchè, nel 1993 Alberto Veronesi, figlio di Umberto, lo recluta, inisieme ad altri musicisti per una grande orchestra milanese.
Il 1997 è l’anno “bergamasco”. Igor si traferisce a Bergamo ed entra a far parte dell’Orchestra Stabile. Ma non solo… .
Rievocando un antico sogno, sempre coltivato fin da bambino, nello stesso anno in cui viene a risiedere nella nostra città, si iscrive alla Bergamo Boxe di Egidio Bugada.
“A 35 anni mi toglievo un sfizio. Quello della Boxe. E sono felicissimo. Ho incontrato un ambiente stupendo, creato dai membri della famiglia Bugada, che io reputo persone meravigliose.”.
Igor non è però un semplice “amatore”. Si allena 4 volte alla settimana e quando c’è da “fare i guanti”, cioè scambiare di boxe in allenamento, lui non si tira mai indietro. Nonostante l’età è in grado di confrontarsi con i giovani. La sua è una passione vera.
“La boxe mi dà armonia fisica e mentale. Scarico lo stress e mi sento in pace. E poi a stare con i giovani mi sento giovane.”.
C’è anche da chiedersi se è possibile portare la musica nella boxe:
“Se non proprio la musica in generale, la ritmica sicuramente si”.
La storia di Igor Gogolev è una delle tante storie dello sport. E come in tutte queste storie la morale è sempre quella:
“Al cuor non si comanda” . La passione per lo sport non ha limiti.
L’eperienza di Igor Gogolev dimostra che, anche a 48 anni, si può dire la propria perfino in uno sport duro come il pugilato.
E con questo scoprire i valori umani di sempre.