Il bergamasco Sergio Bonaldi conquista il secondo posto nella granfondo nordica valevole come quinta tappa della FIS Marathaon Cup, dietro al bielorusso Aliaksei Ivanou. Splendida piazza d’onore per l’altoatesina Stephanie Santer che si arrende solo alla ucraina Valentina Shevchenko, ma conquista il pettorale rosso di leader del circuito.
Torna a sventolare il tricolore in una granfondo del circuito mondiale della FIS Marathon Cup grazie alle splendide prestazioni degli azzurri della Nazionale di Lunghe Distanze che oggi, a Lamoura, nel Giura francese, hanno piazzato due atleti sul podio della Transjurassienne.
Splendido guizzo di Sergio Bonaldi che, al termine della gara di 76 chilometri, è riuscito a difendere la seconda posizione nello sprint finale vinto dal bielorusso Aliaksei Ivanou, specialista delle prove a tecnica libera. Una piazza d’onore che vale doppio se si considerano le condizioni meteo – a temperatura di -15° C alla partenza – aggravate dal forte vento che gli abitanti del Giura chiamano “la bise”. «Gara difficile quest’oggi, perché sono stato spesso in testa al gruppo a scandire il ritmo e mi davamo il cambio il bielorusso e Koukal – ha commentato il bergamasco – e temevo di non avere più energie per il finale, ma evidentemente oggi era una giornata di grazia: sono davvero felice per questo podio!». Da segnalare la rottura di due bastoni da parte di Bonaldi, presto sostituiti dall’assistenza di Corrado Vanini e Michele Vairoli. Terzo posto, come già detto per il ceco Martin Koukal, mentre l’azzurro Florian Kostner è rimasto ai piedi del podio per pochi decimi, mentre Simone Paredi, autore di una buona gara, ha chiuso al settimo posto. Era pronto a dire la sua Fabio Santus ma all’altezza dei 200 metri finali un contatto con gli avversari lo ha fatto cadere e ha chiuso in 13esima posizione, davanti a Bruno Carrara. Il leader della FIS Marathon Cup resta il ceco Stanislav Rezac.
C’è gloria anche tra le fila femminili dove la trentenne di Dobbiaco, Stephanie Santer si arrende solo allo strapotere dell’ucraina Valentina Shevchenko, e sale sul secondo gradino del podio.
«E’ la mia prima volta alla Transju e, naturalmente, speravo di salire sul podio, ma non sapevo cosa mi aspettava – ha commentato la più piccola delle tre sorelle Santer – e più volte durante la gara ho perso il contatto con il gruppo e ogni volta vedevo sfumare la possibilità di giocarmela, ma nei tratti pianeggianti sono riuscita a chiudere il buco». A oltre 6 minuti dalla vincitrice la piazza d’onore se l’è giocata allo sprint con l’estone Tatiana Manimaa: «Ho visto un varco a sinistra e ho provato a passare, e ho avuto ragione». Ma la gioia in casa azzurra è doppia, perché con gli 80 punti conquistati quest’oggi, Stephanie Santer è la nuova leader della FIS Marathon Cup: «Non mi sembra vero: alla Tartu Maraton partirò con il pettorale rosso! Wow!!». Ritirata la veronese Sabina Valbusa mentre assente per problemi fisici Antonella Confortola, ancora alle prese con il principio di congelamento accusato a Oberammergau.
Domenica prossima il circo bianco delle maratone nordiche si sposta in Estonia dove lungo i 63 chilometri della Tartu Maraton, torneranno gli scandinavi specialisti della tecnica classica.
Splendido guizzo di Sergio Bonaldi che, al termine della gara di 76 chilometri, è riuscito a difendere la seconda posizione nello sprint finale vinto dal bielorusso Aliaksei Ivanou, specialista delle prove a tecnica libera. Una piazza d’onore che vale doppio se si considerano le condizioni meteo – a temperatura di -15° C alla partenza – aggravate dal forte vento che gli abitanti del Giura chiamano “la bise”. «Gara difficile quest’oggi, perché sono stato spesso in testa al gruppo a scandire il ritmo e mi davamo il cambio il bielorusso e Koukal – ha commentato il bergamasco – e temevo di non avere più energie per il finale, ma evidentemente oggi era una giornata di grazia: sono davvero felice per questo podio!». Da segnalare la rottura di due bastoni da parte di Bonaldi, presto sostituiti dall’assistenza di Corrado Vanini e Michele Vairoli. Terzo posto, come già detto per il ceco Martin Koukal, mentre l’azzurro Florian Kostner è rimasto ai piedi del podio per pochi decimi, mentre Simone Paredi, autore di una buona gara, ha chiuso al settimo posto. Era pronto a dire la sua Fabio Santus ma all’altezza dei 200 metri finali un contatto con gli avversari lo ha fatto cadere e ha chiuso in 13esima posizione, davanti a Bruno Carrara. Il leader della FIS Marathon Cup resta il ceco Stanislav Rezac.
C’è gloria anche tra le fila femminili dove la trentenne di Dobbiaco, Stephanie Santer si arrende solo allo strapotere dell’ucraina Valentina Shevchenko, e sale sul secondo gradino del podio.
«E’ la mia prima volta alla Transju e, naturalmente, speravo di salire sul podio, ma non sapevo cosa mi aspettava – ha commentato la più piccola delle tre sorelle Santer – e più volte durante la gara ho perso il contatto con il gruppo e ogni volta vedevo sfumare la possibilità di giocarmela, ma nei tratti pianeggianti sono riuscita a chiudere il buco». A oltre 6 minuti dalla vincitrice la piazza d’onore se l’è giocata allo sprint con l’estone Tatiana Manimaa: «Ho visto un varco a sinistra e ho provato a passare, e ho avuto ragione». Ma la gioia in casa azzurra è doppia, perché con gli 80 punti conquistati quest’oggi, Stephanie Santer è la nuova leader della FIS Marathon Cup: «Non mi sembra vero: alla Tartu Maraton partirò con il pettorale rosso! Wow!!». Ritirata la veronese Sabina Valbusa mentre assente per problemi fisici Antonella Confortola, ancora alle prese con il principio di congelamento accusato a Oberammergau.
Domenica prossima il circo bianco delle maratone nordiche si sposta in Estonia dove lungo i 63 chilometri della Tartu Maraton, torneranno gli scandinavi specialisti della tecnica classica.