Bergamo, via San Bernardino, la via Appia di Bergamo che ha visto entrare in città campioni nazionali per ogni disciplina come Falgheri, Agostini, Donadoni, Marta Milani, Gimondi, e anche tanti sportivi dilettantistici.
Tra questi c’è Alessandra Filippone, figlia di Francesco Filippone, campione mondiale del bodybuilding << Mio padre mi ha sempre coinvolto nell’attività della palestra fin da bambina>> esordisce così la tenace Alessandra in un bar davanti ad un caffè, dopo che Riccardo (il proprietario) ci ha fatto accomodare facendoci una bellissima accoglienza.
Una vita all’insegna dei valori dello sport quella di Alessandra, trasmessegli dalle tante discipline praticate da Alessandra.
<< a 5 anni inizio con lo sci e con il nuoto, il primo lo pratico per 8 anni mentre il secondo solo per 3 anni>>
E tra una tazzina di caffè vuota e l’aroma del caffè che nel locale, sintomo di chi vuole stare sempre sul pezzo, le parole salgono dal cuore in piena libertà è così Alessandra racconta a 360 gradi la sua partita.
<< Dai 12 ai 13 anni ho cambiato ogni sport possibile: Judo, Pallavolo e tanti altri. Questo continuo cambiare mi ha fatto pensare che fossi portata per gli sport singoli in quanto, per emergere, necessitano di una certa individualità>>
E con gli occhi pieni di sfida, come quelli di un pugile che sta per varcare il suolo del ring, con quell’animo da combattente, ricorda << Un’estate, quando praticavo tennis in Sicilia ho partecipato per scherzo ad un torneo che poi ho vinto. Avevo 16 anni e poi per i successivi 4 anni l’ho praticato a livello agonistico fino ai 20 anni.>>
Ma arrivano le prime difficoltà per Alessandra <<La scuola mi ha frenato, dovevo studiare e poi, riprendere a 16 anni non è stato facile. Mi innervosivo quando giocavo contro i più grandi mentre con i più piccoli c’era meno entusiasmo.>>
Alessandra incassa, ma non cade e dalle difficoltà ne trae insegnamento è ispirata da quel gigante buono (Suo papà Francesco) prosegue per il suo obbiettivo <<In quella fase della mia vita ho capito che lo sport era la mia strada, a scuola ho cominciato a scrivere temi sulle mie ambizioni legate per avere una palestra tutta mia >>
Perché Alessandra, in età adolescenziale, grazie agli insegnamenti di papà, lavora come istruttrice di sala in palestra e ambiva al sogno di avere una palestra tutta per se.
<< Sono diventata subito una personal trainer, amando il fatto di lavorare sull’individualità della persona, lavorando 40 ore a settimana.>>
Da buona bergamasca, con tutto il suo orgoglio, la passione per sport e la competenza, Alessandra mette sul ring tutta quella determinazione che serve per realizzare il suo sogno: aprire una palestra.
<<nonostante il pessimismo generale che aleggiava in Italia dovuto alla crisi, ho preso coraggio e ho aperto la mia attività a 24 anni, in un appartamento. Era il 2015 quando ho aperto la mia palestra, la FIT HOME, per poi spostarmi nel 2019 in via definitiva in un’altra location.>>
Alla fine di questa chiacchierata, Alessandra chiude la sua borsa e prepara la sua sacca piena di sogni e ambizioni e si dirige verso la porta d’uscita del bar e conclude così il suo racconto
<<Ho sfidato tutti e ho vinto come in uno sport individuale, nonostante le avversità. Ora sono soddisfatta e realizzata, gestisco con passione e dedizione i miei 100 clienti e se non fosse stato per gli sport che ho praticato non ce l’avrei mai fatta. Ringrazio di cuore Papà.>>
Davide Cortinovis