CORRELAZIONE TRA DENTI E SPORT
E’ sempre più evidente la correlazione tra attività sportiva e salute orale. L’odontoiatria sportiva negli ultimi anni ha portato a numerose conoscenze sulle principali patologie che affliggono gli atleti, tra cui traumi, erosioni, carie, e disordini gnatologici. Sono molte le attività sportive che espongono al rischio di traumi dentali. L’utilizzo di protezioni intraorali come il paradenti è consolidato da tempo in alcune discipline sportive ( boxe, rugby, hockey ) ma il suo impiego dovrebbe essere incoraggiato anche in molti altri sport come basket, calcio, ciclismo, pattinaggio, ecc. Esistono molti dispositivi in commercio di tipo non personalizzato. I paradenti sportivi sono designati a proteggere le labbra ed i tessuti intraorali dalle lacerazioni, i denti dalle fratture e dalle avulsioni ed i mascellari da fratture e dislocazioni. La società italiana di odontostomatologia sportiva ( SIOS ) da anni ormai promuove attivamente l’utilizzo di paradenti di tipo individuale.
Il paradenti individuale è un manufatto realizzato in laboratorio odontotecnico su prescrizione dell’odontoiatra. Vengono costruiti su modelli in gesso ricavati da impronte delle arcate dentarie del paziente. Il vantaggio della individualizzazione è dato principalmente dal conforto nell’utilizzo avendo meno ingombro quindi minor interferenza con la fonazione e la respirazione. Il paradenti individualizzato pur avendo ingombro ridotto risulta essere più protettivo in quanto si adatta meglio alle strutture orali. Paradenti non ben progettati, usurati e con bordi frastagliati possono causare lesioni alle mucose orali. Compito dell’atleta è quello di avere cura e controllare costantemente l’usura del proprio paradenti, sottoponendosi a controlli periodici da parte dell’odontoiatra considerando comunque che i paradenti individuali si usurano di meno e non si deformano nel tempo rispetto a quelli che si trovano in commercio. Il materiale oggi più idoneo per la realizzazione di protezioni dentali è l’etilene vinil acetato ( EVA ) ovvero una plastica polimerica di etilene e acetato di vinile nota per le caratteristiche di alta flessibilità, elasticità e biocompatibilità certificata. Gli atleti sono spesso riluttanti ad indossare paradenti pur essendo consapevoli dei rischi che possono correre perché molto spesso sono legati a “vecchi disagi” creati dai paradenti commerciali. Con i paradenti individuali si ricorda che è possibile svolgere tutte le normali funzioni fisiologiche del parlare, fischiare, sciacquare, bere e anche mangiare. Le lesioni traumatiche dento-alveolari sono eventi molto frequenti sia in dentatura decidua che permanente. Si calcola che 3 soggetti su 10 nel corso della vita subiscono una lesione orale ed almeno uno di tali soggetti vede riconosciuta nell’attività sportiva la causa di tale evento. Ma veniamo a cosa fare in caso di trauma facciale con interessamento dentale. Se il dente oggetto del trauma è da latte, è bene comunque non sottovalutare il problema poiché il trauma potrebbe compromettere anche il dente definitivo. Se il trauma colpisce uno o più denti definitivi con perdita di frammenti, importante è essere tempestivi nel rivolgersi al medico specialista. Il frammento dentario se recuperabile va conservato in soluzione acquosa o nella saliva. In presenza di condizioni favorevoli spesso è possibile optare per una terapia conservativa che prevede l’adesione del frammento rotto. In alcuni casi più gravi il dente permanente può subire una lussazione con spostamento ed aumentata mobilità fino ad arrivare in alcuni casi alla fuoriuscita completa dell’elemento dentario. Anche in questo caso la tempestività di intervento da parte del dentista e la conservazione dell’elemento in soluzione acquosa fisiologica può essere determinante in quanto intervenendo entro i primi 45’ dalla perdita del dente è possibile tentare un reimpianto con buone possibilità di successo. Oltre alle funzioni d iprotezione, il paradenti può avere altre funzioni durante lo svolgimento dell’attività sportiva. Può infatti fungere da serbatoio di sostanze quali clorexidina, fluoro, caseina e quant’altro atte a prevenire le patologie del cavo orale nello sportivo. A mettere a rischio la salute dei denti possono esserci sport apparentemente non a rischio come ad esempio il nuoto. Chi nuota tutte le settimane espone i propri denti ad un rischio di erosione dello smalto superficiale causa l’effetto “corrosivo” del ph dell’acqua che contiene cloro al quale si associa un minor effetto protettivo della saliva. Uno degli aspetti più interessanti della moderna odontoiatria è rappresentato dalla valutazione delle correlazioni tra apparato stomatognatico e postura corporea. Questo è un argomento molto vasto che meriterebbe un approfondimento in un articolo dedicato. Di fatto negli ultimi anni ci si è resi conto che la malocclusione può effettivamente ripercuotersi sull’atteggiamento posturale dell’atleta compromettendo così la prestazione sportiva ed aumentando il rischio di infortuni. Negli sportivi soprattutto professionisti una pur minima variazione di equilibrio può tradursi in alterazioni dell’intensità della forza e delle capacità di coordinazione, oltre a provocare l’insorgenza di uno stato di tensioni muscolari che si ripercuotono sull’intero corpo, diminuendo le potenzialità atletiche globali.
Il paradenti quindi potrebbe essere utilizzato anche con l’obiettivo di stabilire un miglior bilanciamento neuromuscolare della muscolatura masticatoria dello sportivo. Perché un paradenti individuale possa avere un’influenza positiva sulla prestazione sportiva e sulla condizione fisica degli atleti è necessario che esso venga realizzato e perfezionato da un odontoiatra sportivo e un odontotecnico preparato, secondo i canoni stabiliti, che prevedono una accurata visita gnatologica e l’ausilio di diversi esami strumentali.
articolo a cura di :
Dr. Paolo Vavassori
Dottore in Medicina e Chirurgia
Dottore in Odontoiatria e protesi dentaria
www.studiodentisticovavassori.it