Lo sport, la Natura e la passione muovono le persone. E Giovanni Tironi, il “Giò”, per chi lo conosce, è un esempio di come queste cose possano decidere una vita… .
Velista da sempre, Tironi già da ragazzino è impegnatissimo nella pratica sportiva agonistica. Specializzato in regate di una certa percorrenza, riesce, negli anni 90,a formare un team che ha scritto belle pagine di Vela. Lui, i suoi amici, e la sua barca, in mezzo al vento e alle onde, per mettersi in gioco… .
Tante gare e anche affermazioni importanti in competizioni prestigiose come la “Rimini-Corfù-Rimini” o la “Barcolana”, classiche del settore.
Quella che però era una passione, uno sport, è divenuta,con il tempo una via da seguire per tutta la vita.
Giovanni Tironi è un ragazzo di Bergamo, ha amici, ha tutta una dimensione qui, come tutti. E’ anche un artista, scrive e suona le sue canzoni.
Ma, come conferma egli stesso: “Al cuor non si comanda”… “Ma c’è qualcosa che va anche oltre al cuore. E’ la totalità di ciò che sei. E io questa cosa l’ho trovata nella vela e nello sport in generale”.
E non sono solo parole… .
Tironi infatti, terminata l’attività agonistica, nei primi anni 2000 si traferisce da Bergamo all’isola di Baska in Croazia, arcipelago delle isole di KRK.
Per lui è una seconda casa. La mamma infatti è croata e il richiamo di questa terra, così selvaggia e così viva, è irresistibile.
Il “Giò” va lì, quindi. Apre una scuola di Vela denominata “RARE BIRD“, organizza escursioni turistiche, e fa diventare la sua passione un lavoro, una professione e uno stile di vita. Si sposa lì. Ha due figli, e ogni giorno, ormai da tanti anni, si occupa di Vela, Mare, Sport e…persone.
“Si perché il centro di tutto è la persona. Lo sport ti fa essere te stesso. Io penso che ci sono due giorni veramente importanti nella vita… . Uno è quando nasci, e uno è quando ne capisci il perché. Io lavoro in questa direzione. La ricerca della propria vera identità. Essere se stessi, al di là di falsi miti o valori, è la conquista più grande. Nella vita bisogna, secondo me, saper anche un po’ aggredire le giornate. Non però nel senso negativo che può essere legato alla parola aggressività, ma in quello propositivo di intendere, ogni giornata, come una grande occasione.
Tironi è una sorta di moderno “filosofo” dello Sport. Una fusione tra Ernest Hemingway e il film “Point Break”, con un pizzico di New Age anni 90… .
Ecco allora che il pontile, diventa il luogo ideale per la sua ricerca. C’è il Mare, c’è il Vento e ci sono i contenuti umani che a Tironi interessano:
“Fare sport ti permette di non rimanere intrappolato nelle paranoie dell’era contemporanea. Dove i valori non sono valori e si impone la finta apparenza. Queste cose finiscono spesso a dominare le persone. Ma se fai un po’ di sport. Anche una semplice corsetta o qualcosa del genere, ecco che tutto cambia.
A livello energetico è un continuo rinnovamento e, a livello mentale pure. Perché tutto questo è collegato. E’ una questione di scala di valori. Se le cose importanti sono al posto giusto, c’è possibilità di capire. Sennò è un circolo vizioso con poche via di uscita. Sport è capire se stessi… . Non è mettersi in mostra. E’ una questione di macigni… . “.
Macigni? Cioè?
“Ahahah. Non è facile da spiegare. Io credo che ognuno di noi abbia dentro alcuni macigni. Questioni interiori che ti muovono, che ti fanno cercare alcune cose, perché devi capire chi sei, e cosa devi fare in questa vita. Li chiamo così non per indicare una cosa opprimente o insopportabile, ma una cosa che “preme” , che è dentro nel profondo e ti dirige. Tu magari non sai bene il perché, ma è così. Ecco, lo sport è un modo per capire, e salire sopra a questi macigni. Sport è vedere le cose dalla giusta posizione. Diretta. Non offuscata o mediata.”
“Potevo fare un’altra vita. Ma il mio essere voleva questo. E sono soddisfatto. Non è facile. Ma è così.”
Tironi ha certamente questo aspetto filosofico, che è affascinante, ma è anche un tipo molto risoluto.
La stagione velica ha una vitalità decisamente maggiore nel periodo estivo che in quello invernale. Allora Giò si è adeguato, e ha pure aperto un Bar sull’isola di Baska, la stessa dove vive e opera.
“Mi piace mettermi e rimettermi in gioco. E anche quella del bar è una specie di regata…. . E anche qui avrei un desiderio. Vorrei portare un cuoco bergamasco a lavorare con me nel bar. Se qualcuno è interessato può contattarmi attraverso fb e la pagina “Rare Bird”.”
Ma cosa è per Tironi il Mare?
“Il Mare è rispetto. E’ un’autoeducazione a questo concetto. Il Mare ti insegna a rispettare le cose. Se non c’è il rispetto non c’è nulla.”
E il vento:
“Il vento è una cosa che può dar fastidio. Crea scompiglio, ma poi capisci. Impari a prenderlo in faccia, e comprendi come quel presunto scompiglio, è in realtà un rinnovamento, un’energia nuova, pulita. Che ti mette in gioco, e soprattutto alla prova. Bisogna saper amare il vento. Bisogna voler bene a ciò che ti fa paura. Guarda la tua paura in faccia ed essa cesserà di turbarti…”
articolo a cura di: Luca Limoli
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