MARIO PASOTTI. VITA MARZIALE. GAMBINO E DI MARTINO E CASULA MEDAGLIE EUROPEE.

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Di Maestri ce ne sono tanti. Ma come lui pochi.

Ha iniziato con la Boxe, a 14 anni. Ai tempi. Quando era ancora più dura… . 4 anni di match e 24 incontri disputati. Così inizia negli anni 60 l’avventura del bergamasco Mario Pasotti nel mondo, allora praticamente inesplorato delle arti marziali.

E l’inizio di tutto  è stato passando dalla “Noble Art”, dove si si mena per davvero, ci si rispetta, e si impara a stare al Mondo… .

Pasotti è però un eclettico e, per lui, l’universo marziale è tutto da esplorare.

Il suo nome è legato all’Accademia “Budokwai” di Via Statuto a Bergamo, una sorta di “Tempio”, incastonato in una dimensione urbana. La palestra che è da sempre quella di Mario Pasotti.

Ma, come in ogni storia marziale, che merita di essere raccontata, c’è un particolare… .

Pasotti vi entra per la prima volta da allievo. L’attuale Accademia era una palestra di Judo. E per Pasotti si apre questo nuovo tipo di arte, da approfondire anima e corpo.

Sono i tempi dei tempi, quasi gli anni 70. C’è in giro Bruce Lee che fa conoscere al mondo questo mondo. E qui a Bergamo c’è Mario Pasotti.

L’ambiente del corso di Judo del Maestro Jacobazzi è pionieristico, rude, ma con il carico di intensità delle cose che iniziano a prendere forma.

Pasotti si allena, impara e cresce.

Ma, ad un certo punto, succede qualcosa… .

La sala è grande e un muro la divide da una saletta secondaria, attualmente fusa con la prima, ma originariamente separata, appunto, da un muro.

Oltre quel muro tre giovani Maestri praticano una cosa diversa, ancora quasi sconosciuta, ma affascinante…il Karate.

Sono tre giovani Maestri, dicevamo, ma il loro nome è destinato a diventare leggenda… .

Si chiamano Falsoni, Fassi e Shirai…e diventeranno i massimi esponenti di questa disciplina in tutta Italia.

Sono gli anni in cui la diffusione su larga scala delle Arti Marziali è appena cominciata, ed è un pullulare di energìe nuove  in grande espansione.

Pasotti è, come si usa dire oggi, “sul pezzo”, ed inizia ad apprendere anche il Karate.

Ma, lo dicevamo, Pasotti è un eclettico. E la sfida non è finita.

Come ogni esploratore di questo magico mondo, arriva ad una grande verità storica.

Le moderne Arti Marziali nascono e si sviluppano nel ‘900. Ma cosa c’è dietro a queste “nuove” discipline?

Semplice. C’è l’Arte Marziale Antica. Quella Originaria. Quella Cinese.

Nota in Occidente come “Kung-Fu”, in realtà non è questa la vera denominazione… .

“Kung-Fu” in cinese vuol dire semplicemente “abilità”. Ma, ai tempi di Bruce Lee, aveva un “sound” accattivante, e questa denominazione finì per associarsi all’Arte Marziale Cinese, che però ha un altro nome, quello vero: “Wushu”.

Si, il Wushu, la disciplina medioevale cinese, da cui tutto parte e, in fondo, tutto torna.

Molti stili, anche molto differenti. Grandi contenuti tecnico-fisici, ma soprattutto elementi mentali e spirituali. La concentrazione, la forza, e l’armonia… che dà essa stessa corpo a forza e concentrazione.

Tra queste Scuole spicca quella dei Monaci Shaolin, che fecero dell’Arte Marziale  una vera via spirituale.

Per Pasotti è proprio un’ illuminazione. Tutto il suo sapere precedente trova nel Wushu una dimensione totale, un sistema, un modo di essere.

Ecco allora il grande lavoro in questa direzione. Va in Cina. Risiede nei Templi con i Monaci e impara l’arte.

Impara l’Arte e mettila da parte dice il detto… . E i detti, si sa, hanno un perché… .

L’Accademia Budokwai diventa un centro mondiale di questa disciplina e, dall’antica palestra di Judo del Maestro Jacobazzi, si passa al  “Dojo” del Maestro Mario Pasotti.

Generazioni e generazioni si allenano da lui e fioccano Mondiali ed Europei. E’ tutto chiaro: Pasotti e il Wushu sono una cosa sola. Una cosa che ha il senso dell’indissolubile e dell’eterno.

Ma non su un piano filosofico. Su uno molto concreto.

Pasotti infatti è sempre lì, ancora oggi, nonostante gli oltre 60 anni, tutti i giorni a tenere i suoi corsi, sempre ricchi di praticanti di tutte le età. Bambini e Veterani a condividere il piacere di una pratica antica e moderna, che sembra sempre avere qualcosa da dire alle persone.

“Dalla Cina con furore”…era il Titolo di uno dei film del Grande Bruce Lee. Pasotti ha portato invece il furore bergamasco in Cina… ed è tornato, con un bagaglio di grandi conoscenze.

“L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente”…questo un altro Titolo di un altro film del Grandissimo Bruce Lee. L’urlo di Pasotti si è sentito qui in Italia ed in Europa. Ma forse in entrambi i casi non si trattava di un urlo di guerra, ma di un invito alla vera conoscenza che, in fondo, è quella dell’uomo e della persona. Dove l’Arte è lo strumento, e l’equilibrio è la via.

“In tutta la mia esperienza trovo che l’essenza di questo universo, così variegato e approfondito, stia, in fondo nel Tai-Chi…” 

Il Tai-Chi. La Ginnastica cinese che consente di raggiungere l’equilibrio con le posture marziali e il movimento armonico.

Questo è Mario Pasotti. Questa è l’Accademia Budokwai.

E per chiudere due cose importanti:

Un mese fa il CONI ha conferito al Maestro Mario Pasotti la prestigiosa Medaglia per Merito Sportivo. Cosa notoriamente non facile da ottenere, perché di grande prestigio.

E, dulcis in fundo, due suoi atleti sono appena tornati dal primo Campionato Europeo di stile “Shaolin”, disputatosi a Budapest, con un ottimo bottino di  medaglie :

Andrea Di Martino (2 Argenti), Michele Gambino ( 1 Oro ), Federico Casula ( 1 Bronzo) e Matteo Ghilardi alla sua prima esperienza europea con un 8° e 9° posto.

 

 

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Budokwai…un sogno che non muore mai…

 

Foto e articolo a cura di : Luca Limoli

COPYRIGHT BERGAMOSPORTNEWS. RIPRODUZIONE RISERVATA. CONSENTITO ESCLUSIVAMENTE IL LINK ALL’ARTICOLO INTERO E ORIGINALE.

 

 

 

 

 

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