La storia di Matteo Airoldi, giovane apneista bergamasco è veramente appassionante: tanto sport, tanto lavoro, tanta voglia di fare ed un grandissimo slancio. Si presenta così il ventottenne di Scanzorosciate che tra il 12 e il 17 giugno è stato impegnato negli europei di apnea indoor insieme ai colleghi membri della FIPSAS, Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee.
Nel corso di questa importante manifestazione, Airoldi si è fatto conoscere portando a casa un ottimo terzo posto alle spalle del compagno di squadra Luciano Morelli, nella disciplina di apnea dinamica con monopinna sfiorando i 250 m (249,80 per l’esattezza m).
(foto Podio europeo Cagliari. 1: Goran Colak (CRO) 2 Luciano Morelli (ITA) 3 Matteo Airoldi (ITA)
UNA STAGIONE “MOZZAFIATO”
Quello ottenuto a Cagliari è solo l’ultimo grande risultato di una stagione partita con i fiocchi. Inizialmente infatti arriva l’oro a Genova nella specialità rana e poco più tardi la convocazione per il Progetto del Talento di apnea. È proprio in questa occasione, la cui finalità è reperire atleti con speciali attitudini rispetto alla disciplina, che Matteo incontra Monica Barbero, direttore tecnico della Squadra italiana di APNEA indoor.
(foto squadra progetto talento)
“MA NON PENSI ALLA MAGLIA AZZURRA?”
Questa è stata la domanda arrivata come un fulmine a ciel sereno dalla Barbero. “Si che ci stavo pensando, ma è stato tutto inatteso e rapido” ci confessa Airoldi.
“Quando mi ha chiesto quali fossero i miei progetti per fine stagione sono rimasto sul vago e poi è stata lei a chiedermi se io non avessi mai pensato alla maglia azzurra.”
Maglia azzurra che è arrivata ben presto, insieme ad una serie di successi assolutamente notevoli:
Nel campionato italiano primaverile conquista un 3° posto nella rana ed un 3° posto con le due pinne, poi arriva l’oro a Dalmine con il monopinna e successivamente arrivano un 5° ed un 6° posto al campionato italiano assoluto tenutosi tra il 19 e 21 maggio 2017.
Dopo questa brillante prestazione è arrivata la convocazione per l’europeo di Cagliari, grande esperienza internazionale insieme alla Squadra Azzurra.
(MEDAGLIE ITALIANE AGLI EUROPEI DI CAGLIARI 2017. DA SX MATTEO AIROLDI, TIZIANA DE GIULIO, LUCIANO MORELLI, ALESSIA ZECCHINI)
“ERO QUELLO NUOVO. NONOSTANTE SIA UNO SPORT INDIVIDUALE, LA SQUADRA è STATA FONDAMENTALE”
Parlando di questo evento, Matteo ci racconta quanto sia stato importante il sostegno del gruppo durante tutte le fasi di gara, dall’ambientamento, agli allenamenti, alla competizione. “La squadra è come una famiglia, durante le giornate trascorse a Cagliari siamo stati sempre insieme“.
Ma capiamo da dove è partita la passione per l’APNEA INDOOR…
” Mio Papà faceva subacquea, sono sempre stato attratto dall’acqua, ma la voglia di cimentarmi in questa disciplina è nata dopo un’esperienza di pesca in Grecia”
A 16 anni inizia quindi con l’apnea in mare, outdoor e solo successivamente, tra i 24 e 25 anni, parte con l’indoor che lo porterà fino al bronzo europeo.
Ma questa attività subacquea non è il suo primo amore cronologicamente parlando. Indagando più approfonditamente scopriamo la polivalenza di questo giovane e dinamico bergamasco.
L’AGONISMO NELLE VENE: PRIMA DELL’APNEA, DAL JUDO ALL’ENDURO è STATA SEMPRE GARA!!
Proseguendo con la nostra intervista scopriamo che Matteo ha un passato in diverse attività sportive i cui unici fili conduttori sembrano essere 2: individualità e competizione.
Sono più di 10 gli anni trascorsi sui tatami nella pratica del Judo e quasi altrettanti in sella ad una moto per la specialità enduro, sempre con risultati sopra la media. Velocità, determinazione, concentrazione, disciplina e tanta passione. Queste sono le caratteristiche principali che traspaiono di lui mentre ci racconta dei suoi trascorsi sportivi.
“AD UN CERTO PUNTO IL CORPO RIFIUTA CIO’ CHE STAI FACENDO, MA TRASCORSO QUEL MOMENTO TUTTO DIVENTA PIU’ FACILE…”
Questo è il suo resoconto della fase più critica del processo che un’apneista di alto livello deve affrontare per spostare di volta in volta un po’ più in là l’asticella dei suoi limiti.
“SECONDO ME L’APNEA E’ UNO SPORT ESTREMO”
Effettivamente ascoltando nel dettaglio cosa comporta la pratica di questa disciplina, ho iniziato a pensarlo anch’io.
I primi metri sono tranquilli, poi arriva la fase più difficile in cui il corpo inizia a lottare contro la mente. L’obiettivo di andare oltre all’impulso di un fisico che necessita di ossigeno comporta svariati rischi tra cui l’ipossia prodotta dalla progressiva riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue che, in caso di mancato pronto intervento, può portare danni anche molto gravi e addirittura la morte.
Per questo motivo durante le competizioni di apnea è sempre presente un compagno preparato ad intervenire, che segue l’atleta durante tutto il percorso.
Questo è ciò che ci racconta Matteo, con una tranquillità disarmante. Riesce a farci entrare nel vivo della disciplina mentre parla, facendoci percepire le sensazioni e gli stimoli che l’apnea indoor fa nascere in lui.
E ADESSO?
È arrivato il momento di un po’ di tranquillità, ma attenzione… il mare è un campo ideale per proseguire gli allenamenti, dunque non ci sono scuse!
Tanti complimenti per la bellissima stagione ed un grosso in bocca al lupo per la prossima.
Buon lavoro Matteo!!
(copyright foto Bergamosportnews.com Ph Luca Limoli)
SERVIZIO A CURA DI : GIORGIA BOMBARDIERI
per le immagini ringraziamo: Monya Rossi