Simòn Laner(nella foto sopra di Paolo Magni), 25 anni, è centrocampista dell'Albinoleffe, al secondo anno con la formazione seriana. In un'intervista, rilasciata nel corso dell'amichevole con i greci del Diagoràs, Simòn ha raccontato la sua storia. Eccola
Simòn Laner è nato a Merano in Trentino Alto Adige (Sud Tirol) nel 1984. Lì ha vissuto fino a cinque anni, per poi traferirsi, con la famiglia, a Gargazzone, altra località altoatesina. Come tanti ragazzini ama il pallone e milita nelle squadre giovanili locali.
A 15 anni però arriva una grande occasione: Giocare nelle giovanili dell' Hellas Verona.
E' una scelta impegnativa. Vuol dire lasciare tutto, andare a vivere in collegio, e dedicarsi anima e corpo al calcio.
Lui ci pensa un pò, ma poi decide: Verona.
La scelta sembra proprio azzeccata. Infatti a soli 18 anni il famoso tecnico Malesani decide di farlo esordire in serie B, con la maglia da titolare. Simòn si esprime bene e la sua freschissima carriera è coronata da un altro grande traguardo: il Campionato Europeo Under 19, che vince in azzurro, quando in squadra con lui c'è anche Gabriele Perico, altro giocatore dell'Albinoleffe.
A 20 anni però quella grande magìa iniziale subisce una piccola flessione.
Laner si ritrova a giocare C2 con la Carrarese, poi, sempre in quella categorìa, 2 anni con il Castelnuovo di Garfagnana.
Sono cose che succedono spesso nelle carriere dei calciatori, anche dei grandi, ed è forse proprio in quei periodi che emerge il carattere dell'atleta:
"Ho dovuto stringere i denti… ma ci ho sempre creduto."
E chi la dura la vince. A 23 anni infatti ritorna a Verona, milita nella Pro Sesto in C1 e, due anni fa la serie B lo cerca ancora…, e lui, ovviamente, risponde.
E' l'Albinoleffe a credere in Laner. L'allenatore Madonna gli dà subito molta fiducia, e lui la ripaga con l'impegno e la concretezza in campo, tanto da conquistarsi il posto anche per la stagione 2009/2010 appena cominciata.
Capita spesso che la gente pensi che la vita dei calciatori sia qualcosa di beatamente lussuoso e privilegiato. Spesso però non è così. Il Calcio è un gioco non facile. Anche se si è dotati, bisogna investire molti anni per affinare la tecnica e per forgiare il carattere. E poi la stessa carriera è sempre, per certi versi, un' avventura sul filo del rasoio. Bisogna fare molti sacrifici.
In Trentino Alto Adige lo sport più popolare è l'Hockey su ghiaccio, ma ora una buona nicchia di sportivi segue con interesse la storia calcistica del giovane Simòn, che è anche un appassionato suonatore di batteria Rock.
Quando va far visita a casa, ci sono sempre papà Georg e mamma Giovanna che lo sostengono sempre. Suo fratello Denis fa il fotografo a Londra, impegnato in documentari, ma ovviamente tifa sempre per Simòn Laner… .
Insomma. A ciascuno la sua vita. E quella di Laner , senza dubbio, è… vita da calciatore!.