Mika Ahola. Un nome leggendario nell’Enduro. Un uomo capace di vincere ben cinque Titoli Mondiali e molti secondi posti per un soffio.
Illustre rappresentante della tradizione finlandese nella specialità, Ahola era venuto a Bergamo per l’edizione 2010 dei Campionati Mondiali tenutisi a Lovere.
In quell’occasione aveva dimostrato tutta la sua classe, imponendosi su tutti gli avversari e in conferenza stampa aveva anche sfoderato grandi qualità di comunicatore.
Un vero “ganzo” delle due ruote, e un ragazzo simpatico fuori dalla gara.
Eccolo mentre alzava la Coppa a Lovere:
Per commentare questo triste evento le parole di Fabio Farioli, ex Campione Mondiale anche lui, e uomo-simbolo della KTM:
“ E’ stato un fulmine a ciel sereno. Mika era certamente un riferimento per tutto l’ambiente. Il suo sorriso era espressione delle sue qualità umane. Sette o Otto anni fa ho anche corso in gara con lui. L’Enduro perde un uomo e un campione. Per noi della Ktm è sempre stato l’avversario con la A maiuscola. Per lui c’è sempre stato il massimo rispetto. Il suo valore di fuoriclasse è indiscusso. Se eri davanti, e avevi dietro lui, era davvero dura, perchè sapeva tirare fuori dal cilindro prestazioni uniche e passare davanti in qualsiasi momento. Un vero treno negli ultimi giri.
Credo che l’affetto che aveva saputo raccogliere attorno a sè nell’ambiente, e tra i tifosi, fosse frutto della sua stoffa di campione. Uno dei massimi di tutti i tempi. Mi dispiace davvero molto.”.
Le parole di Farioli riassumono certamente il sentire comune di una terra , quella bergamasca, da sempre protagonista nell’Enduro e che, da poco, lo aveva incoronato vincitore tra i suoi confini.
Ciao Mika
COPYRIGHT TESTO E FOTO BERGAMOSPORTNEWS.COM