L’AlbinoLeffe può contare su Roberto Previtali(a sx nella foto), capitano oggi del team seriano e protagonista di una crescita importante. Da quarto centrocampista utile ai tempi di Elio Gustinetti, due anni fa, dietro al tandem titolare e intoccabile rappresentato da Filippo Carobbio e Ivan Del Prato, a prima scelta e leader di un gruppo in grado di sfiorare la Serie A per ben due volte. Una volta dalla porta principale con la finale playoff contro il Lecce, la seconda volta sfiorando i playoff nelle ultime giornate di campionato. “Devo ringraziare specialmente mister Armando Madonna – confida il centrocampista – E’ stato il primo allenatore che ha creduto in me e ora son felice di raccontare questa storia ripartendo proprio dai consigli che mi hanno permesso di esprimere in campo tutto il mio potenziale”.
Se facciamo un passo indietro Previtali : la maglia da titolare a sorpresa. Fu proprio mister Madonna, succeduto a Gustinetti, esonerato a pochi giornate dalla fine del campionato, a darle quella maglia da titolare che poi ha fatto sua :
“Era la partita casalinga e valevole per l’andata della finale playoff per andare in Serie A – racconta – Purtroppo poi ha vinto l’esperienza e la qualità del team leccese”.
Ha esordito in serie A il 22 aprile 2001 durante Perugia-Atalanta 2-2 e, dopo una gavetta passata tra le fila di Lumezzane, Alzano Virescit e Spezia, l’opportunità di cimentarsi con la squadra seriana e diventare oggi il capitano:
“Non è facile e devo dire che nulla è scontato. A volte solo la continuità di rendimento in campo dà la possibilità di esprimere le proprie caratteristiche”.
Ma c’è un segreto dietro a questa oggettiva scalata?
“Non so se si può definire segreto – rivela Previtali – ma di certo è stato per me importante il lavoro svolto con Emanuele Arioli, consulente di psicologia sportiva, attraverso un percorso di preparazione mentale mirato al miglioramento delle performance”.
E in chiave mercato?
“Crescendo e ottenendo un’autostima diversa delle proprie qualità si son creati i presupposti anche di certi accostamenti a diversi club per fare il salto di qualità. Son felice di essere il capitano dell’AlbinoLeffe, una responsabilità importante che ha visto prima di me grandi professionisti quali Del Prato, Carobbio e Garlini. Ma nel calcio nulla si può dire…”
Cosa è cambiato nel suo modo di giocare con Mondonico? Ora l’AlbinoLeffe gioca con il 3-5-2.
“Sicuramente, per le mie caratteristiche ideali, il modulo che esaltava il mio modo di approcciarmi all’azione era il 4-4-2, ma anche in questo nuovo modo di lavorare non mi sto trovando male e cerco di dare il massimo anche in una posizione defilata nel centrocampo a 5”.
Dopo tre sconfitte consecutive, l’AlbinoLeffe sabato affronterà il Mantova affamato di punti.
“Gli episodi a volte dettano la fortuna o la sfortuna di un periodo. Se contro Reggina e Cittadella certi eventi hanno poi regalato a noi il successo, è anche vero che altri fattori determinanti hanno inciso su questi tre stop consecutivi. Ora però vogliamo riscattarci, perchè con i tre punti si fa presto a parlare di playoff ma anche di zona calda di classifica. Vogliamo tornare a vincere”.